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Ciclo mestruale: assorbenti e altri rimedi

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Anche per questa tipologia di articoli in farmacia è utile applicare la strategia del category management, proponendo prodotti aggiuntivi al fine di ottimizzare il cross selling, cioè la vendita di quei prodotti a complemento, correlati all’acquisto principale.

n occasione di questa giornata, in farmacia, il vostro staff può ad esempio consigliare le mamme di adolescenti ad affrontare al meglio questo argomento.

Come mai questa ricorrenza cade proprio il 28 maggio? Il mese di maggio è il quinto del calendario, e cinque è la durata media del ciclo mestruale. Ventotto, invece, è il numero di giorni che, tradizionalmente, intercorre tra un ciclo e l’altro.

Una “Giornata delle Mestruazioni” serve a ricordare a tutte le donne l’importanza dell’informazione e della consapevolezza, dato che in molte altre parti del mondo le mestruazioni rappresentano ancora un tabù fortissimo, fonte di discriminazione, disagio e umiliazione.

A tutt’oggi nel mondo ci sono donne che non usano assorbenti a causa sia della povertà che dell’ignoranza. Ad esempio in Africa le ragazze rimangono chiuse in casa durante il ciclo, in india il 10% delle rappresentanti del sesso femminile lo considera una malattia.

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E in passato? Come affrontavano le donne il periodo mestruale?

Le donne del passato avevano meno cicli mestruali rispetto ad oggi, sia per le continue gravidanze e i lunghi periodi di allattamento, sia perché il ciclo era irregolare a causa dell’alimentazione molto povera, inoltre andavano in menopausa molto prima rispetto alle donne di oggi.

Nell’antico Egitto, i primi assorbenti erano strisce di tela, in epoca romana rotolini di lana. Poi nei secoli successivi si usavano pezzi di cotone o lana, ma anche spugne, muschi e perfino pelli animali; solo le donne più agiate potevano utilizzare scampoli e avanzi di tessuto. A rendere ancora più complicata l’igiene femminile, tra il Seicento e il Settecento si sviluppò anche la convinzione che lavare la biancheria fosse una pratica da evitare perché favoriva la circolazione di malattie nell’ambiente domestico. Per far fronte a odori corporei poco gradevoli, quindi, non restava altro che spruzzare profumi; mentre la maggior parte delle donne di basso ceto sociale, si presume non indossasse niente per assorbire il sangue.

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